Simon Clarke conquista la Drôme Classic 2020. Il corridore della EF Pro Cycling si impone al termine di uno sprint a tre superando Warren Barguil (Arkéa-Samsic) e Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), protagonista assoluto nel finale con numerosi scatti nei 25 chilometri conclusivi, attestazione di un ottimo stato di forma. I tre si erano avvantaggiati in un finale scoppiettante, ricco di scatti e controscatti, tenendo a distanza il resto dei favoriti, che non sono riusciti ad organizzare un inseguimento alle loro spalle. Nessun altro italiano nella top 10, nella quale si segnala invece la presenza di altri due uomini della EF oltre al vincitore di giornata.
Partenza molto veloce, tanto che ci vogliono circa una ventina di chilometri prima che la fuga riceva il via libera dal gruppo. Riescono ad avvantaggiarsi in tre, Julen Irizar (Fundacion-Orbea), Franck Bonnamour (Arkea-Samsic) e Pier-André Coté (Rally Cycling). Questi uomini arrivano ad avere un vantaggio di otto minuti sul gruppo, che però reagisce in fretta, facendo calare il margine sotto i 7′ quando mancano 150 chilometri all’arrivo. Nelle fasi successive della corsa tuttavia, il plotone decide di non forzare troppo l’andatura, non ritenendo pericolosi i tre fuggitivi, perciò il gap si mantiene stabile sui 6’30”.
Una volta giunti a metà gara però, Cofidis e Ag2r mettono i loro uomini a tirare in testa al gruppo, e il vantaggio comincia a scendere costantemente, tanto che, ai -50 dalla conclusione, agli attaccanti rimangono poco più di tre minuti. Poco dopo, dalla fuga perde contatto Irizar, quindi davanti rimangono due corridori, che vedono il loro margine assottigliarsi sempre di più con il passare dei chilometri: ai -35 dalla conclusione, infatti, rimangono loro solo 1’45”.
A questo punto il gruppo è ormai lanciatissimo e, a 25 chilometri dalla conclusione, i due fuggitivi vengono ripresi. Subito dopo, attacca Sean Bennett (EF Pro Cycling), seguito e staccato da Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), che scollina per primo la Cote de Roberts, asperità posta ai -20 dall’arrivo. Ripreso subito dopo il GPM il siciliano, scatta nuovamente Bennett, ma è nuovamente Nibali ad andarlo a riprendere, mentre Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep) non riesce nel ricongiungimento. A tirare quel che resta del gruppo è così il compagno Remi Cavagna, che riesce a chiudere il buco. A scattare a quel punto sono Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) e Simon Clarke (EF Pro Cycling), ripresi dal forcing di Nibali e Cavagna.
Non appena chiuso questo tentativo è nuovamente Nibali a partire, abbordando la Côte de Grane in solitaria, mentre alle sue spalle è Alaphilippe a condurre l’inseguimento. Allo scollinamento Nibali ha ancora un piccolo margine, ma viene ripreso dagli altri favoriti condotti da Nicolas Edet (Cofidis). Lo Squalo dello Stretto tuttavia non ci sta e riparte ancora, questa volta seguito da Clarke. Su di loro rientra anche Warren Barguil (Arkéa-Samsic), formando così un terzetto che affronta con un piccolo vantaggio il Mur d’Allex, a dieci chilometri dal traguardo. Dietro di loro, con la pioggia che continua battente, sono Julien Simon (Total Direct Energie) e Cavagna a cercare di rientrare, mentre perde contatto Alaphilippe. Allo scollinamento sono circa venti i secondi di vantaggio per il terzetto al comando, che prosegue con una buona collaborazione, mentre alle loro spalle non è semplice trovare un accordo.
Sull’ultimo strappo che si conclude prima dell’ultimo chilometro Benoit Cosnefroy (Ag2r La Mondiale) prova a colmare il buco, raggiunto poi da Guillaume Martin (Cofidis), ma i tre resistono malgrado un po’ di tatticismo, con Nibali che si tuffa in discesa in prima posizione. Ormai sono loro a giocarsi la vittoria, con lo sprint che viene perfettamente gestito da Clarke, che si impone nettamente su Barguil e Nibali.
Partenza molto veloce, tanto che ci vogliono circa una ventina di chilometri prima che la fuga riceva il via libera dal gruppo. Riescono ad avvantaggiarsi in tre, Julen Irizar (Fundacion-Orbea), Franck Bonnamour (Arkea-Samsic) e Pier-André Coté (Rally Cycling). Questi uomini arrivano ad avere un vantaggio di otto minuti sul gruppo, che però reagisce in fretta, facendo calare il margine sotto i 7′ quando mancano 150 chilometri all’arrivo. Nelle fasi successive della corsa tuttavia, il plotone decide di non forzare troppo l’andatura, non ritenendo pericolosi i tre fuggitivi, perciò il gap si mantiene stabile sui 6’30”.
Una volta giunti a metà gara però, Cofidis e Ag2r mettono i loro uomini a tirare in testa al gruppo, e il vantaggio comincia a scendere costantemente, tanto che, ai -50 dalla conclusione, agli attaccanti rimangono poco più di tre minuti. Poco dopo, dalla fuga perde contatto Irizar, quindi davanti rimangono due corridori, che vedono il loro margine assottigliarsi sempre di più con il passare dei chilometri: ai -35 dalla conclusione, infatti, rimangono loro solo 1’45”.
A questo punto il gruppo è ormai lanciatissimo e, a 25 chilometri dalla conclusione, i due fuggitivi vengono ripresi. Subito dopo, attacca Sean Bennett (EF Pro Cycling), seguito e staccato da Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), che scollina per primo la Cote de Roberts, asperità posta ai -20 dall’arrivo. Ripreso subito dopo il GPM il siciliano, scatta nuovamente Bennett, ma è nuovamente Nibali ad andarlo a riprendere, mentre Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep) non riesce nel ricongiungimento. A tirare quel che resta del gruppo è così il compagno Remi Cavagna, che riesce a chiudere il buco. A scattare a quel punto sono Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) e Simon Clarke (EF Pro Cycling), ripresi dal forcing di Nibali e Cavagna.
Non appena chiuso questo tentativo è nuovamente Nibali a partire, abbordando la Côte de Grane in solitaria, mentre alle sue spalle è Alaphilippe a condurre l’inseguimento. Allo scollinamento Nibali ha ancora un piccolo margine, ma viene ripreso dagli altri favoriti condotti da Nicolas Edet (Cofidis). Lo Squalo dello Stretto tuttavia non ci sta e riparte ancora, questa volta seguito da Clarke. Su di loro rientra anche Warren Barguil (Arkéa-Samsic), formando così un terzetto che affronta con un piccolo vantaggio il Mur d’Allex, a dieci chilometri dal traguardo. Dietro di loro, con la pioggia che continua battente, sono Julien Simon (Total Direct Energie) e Cavagna a cercare di rientrare, mentre perde contatto Alaphilippe. Allo scollinamento sono circa venti i secondi di vantaggio per il terzetto al comando, che prosegue con una buona collaborazione, mentre alle loro spalle non è semplice trovare un accordo.
Sull’ultimo strappo che si conclude prima dell’ultimo chilometro Benoit Cosnefroy (Ag2r La Mondiale) prova a colmare il buco, raggiunto poi da Guillaume Martin (Cofidis), ma i tre resistono malgrado un po’ di tatticismo, con Nibali che si tuffa in discesa in prima posizione. Ormai sono loro a giocarsi la vittoria, con lo sprint che viene perfettamente gestito da Clarke, che si impone nettamente su Barguil e Nibali.
Risultato Drôme Classic 2020